mercoledì 29 luglio 2009

"GIOIA E RIVOLUZIONE"- AREA

Canto per te che mi vieni a sentire
Suono per te che non mi vuoi capire
Rido per te che non sai sognare
Suono per te che non mi vuoi capire

Nei tuoi occhi c'è una luce
Che riscalda la mia mente
Con il suono delle dita
Si combatte una battaglia
Che ci porta sulle strade
Della gente che sa amare
Che ci porta sulle strade
Della gente che sa amare

Il mio mitra è un contrabbasso
Che ti spara sulla faccia
Che ti spara sulla faccia
Ciò che penso della vita
Con il suono delle dita
Si combatte una battaglia
Che ci porta sulle strade
Della gente che sa amare

Nei tuoi occhi c'è una luce
Che riscalda la mia mente
Con il suono delle dita
Si combatte una battaglia
Che ci porta sulle strade
Dalla gente che sa amare
Che ci porta sulle strade
Dalla gente che sa amare.


sabato 25 luglio 2009

Italia. Giustizia è fatta!: "Ammanettato in ospedale e tradotto in carcere per il furto di un filone di pane"



E' stato arrestato (con tanto di manette ai polsi davanti al personale sanitario e agli altri ricoverati) i primi giorni di Giugno dentro l'Ospedale "SantoSpirito" di Roma perché aveva un carico penale di poco meno di tre mesi di carcere per il furto (commesso 3 anni fa...) di un filone di pane e di una scatolina di tonno in un supermercato di Monte Mario a Roma, perchè povero e colto da una crisi di fame. Ora l'uomo - un italiano senza fissa dimora condannato anche ad una ammenda pecuniaria di 4 centesimi (!)- si trova nell'infermeria del 'braccioG 14' del carcere di Rebibbia, con un 'fine pena' fissato per il 3 Settembre prossimo...

25 Luglio 2009 -- La vicenda è stata denunciata oggi dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni secondo cui "la storia di Silvio è l'emblema dell'attuale confusione che regna nel sistema della sicurezza italiano, che pensa di punire ogni tipo di condotta difforme dalla legge con la reclusione, con conseguenze drammatiche in termini di sovraffollamento e di recupero sociale dei reclusi. Una funzione, quella del recupero, garantita dalla Costituzione ma ormai praticamente abbandonata nelle carceri, perennemente alle prese con l'emergenza sovraffollamento".

Di vicende come questa i collaboratori del Garante ne hanno gestite diverse nelle carceri di tutto il Lazio: ad esempio, sempre a Rebibbia, un detenuto affetto da poliomielite ha scontato un 'residuo pena' di 10 giorni immobile sul letto della cella ed ogni volta che doveva spostarsi per le necessità elementari, la sua sedia a rotelle doveva superare i severi controlli di sicurezza.

Secondo il Garante tutto ciò dovrebbe far riflettere sul fatto che, invece di contrastare il sovraffollamento con la costruzione di nuove carceri,governo e Parlamento dovrebbero puntare ad una riforma del codice penale che preveda la reclusione per i casi veramente gravi, e un sistema di misure alternative negli altri casi.

mercoledì 22 luglio 2009

GRANDI OPERE, GRANDI BALLE

Ennesimo show raccapricciante del Presidente del Consiglio oggi, in occasione della posa della prima pietra di un'arteria autostradale lombarda. Come sempre, approfittando della cerimonia, il Massone di Arcore ha colto la palla al balzo, piazzando una nuova infornata di BALLE colossali, ovviamente senza tema di smentite perchè, visto che lui controlla e/o possiede tutte le tv nazionali e le proteste dei giornali (o almeno quelli che non possiede lui) sono ovattate o usate strumentalmente dai tg per difendere il nuovo regime franchista, il Padrone fa tutto lui, "se la canta e se la suona", scherza coi giornalisti "amici" e insulta chi prova, timidamente, a contraddire le sue BALLE... Ci manca solo che, al prossimo Consiglio dei ministri, inviti anche Apicella e duettino insieme cantando canzoni napoletane, altro graditissimo hobby di Berlusconi, insieme alla frequentazione di escort e minorenni.

"Non dobbiamo avere paura della paura, la crisi si è sfogata per il sistema finanziario e chi doveva fallire è fallito. Aspettiamo la ripresa che ci sarà".

Lui è il meno adatto di tutti a parlare di crisi, visto che va in giro con i collier d'oro nelle tasche, da regalare a qualche diciottesimo compleanno... Vada a raccontarlo all'operaio di 50 anni, unica fonte di guadagno per la sua famiglia, che ha perso il posto di lavoro e ora non lo assume più nessuno, perchè troppo vecchio... Vada a raccontarlo all'anziana di 75 anni che ha una pensione di 500 euro al mese, con la quale deve mangiare, vestirsi e pagare le bollette, e che "grazie" alla "social card" prova vergogna nel fare la spesa, dovendo esibire quella carta che suona come una condanna, una specie di stella gialla a sei punte, stavolta appuntata sul cuore. Racconti a questa gente disperata che la crisi si è sfogata "per il sistema finanziario", già, perchè l'interesse di questo Governo è solo ed esclusivamente la salvaguardia di banche, banchieri e poteri forti, tutto il resto non conta, i lamenti dei lavoratori licenziati e disoccupati fanno "audience" solo se partecipano a qualche reality show... E poi come mai il Governo continua a ripetere che la crisi è finita? Fino a due mesi fa, e per un anno intero, tutti i ministri si sono ostinati a proclamare l'inesistenza della crisi, come mai adesso è terminata, se prima non c'era?

"Stiamo preparando il piano per il Mezzogiorno, entro fine anno apriremo 19 cantieri, realizzeremo l'eterna Salerno-Reggio Calabria, tutte le opere saranno riportate all'onore dei cantieri."

Piano? Quale sarebbe il piano del Governo? Riaprire i cantieri per quell'assurdo progetto chiamato Ponte sullo Stretto di Messina? Chiudere gli occhi sugli appalti ai lavori che verranno inquinati da intromissioni mafiose (o camorristiche, nel caso dell'autostrada SA-RC)? Continuare la cementificazione di un Paese, l'Italia, già martoriato naturalmente, con una situazione geologica disastrosa, tra vulcani e terremoti (e di conseguenza aumentare i rischi idrogeologici, come frane e alluvioni)? Ancora una volta, e oggi più che mai, il motto di questo Governo è "CALCE E RANDELLO" e abusivismo edilizio, con la speculazione edilizia che ha raggiunto dei livelli spaventosi, negli ultimi due anni... Abitazioni costruite abusivamente ai piedi del Vesuvio, le villette a schiera abusive in Sardegna, a due passi dal mare, tanto poi ci pensa "Papi Silvio" a condonare tutto, e la criminalità organizzata ringrazia sentitamente (alle elezioni). Invece di aprire cantieri e di pensare ancora a quella porcata del Ponte Sullo Stretto, perchè non si dà ascolto alle proteste dei terremotati dell'Aquila, che al G8 hanno CIVILMENTE manifestato il loro dissenso dalla politica del Governo Berlusconi? Perchè i soldi non si investono nella ricostruzione delle case e degli edifici pubblici in Abruzzo, invece di sprecarli per il Ponte (ma a che servirebbe realmente, e soprattutto A CHI, se non alle mafie? Hai voglia a menarla con la storia delle "Grandi Opere Per Il Bene Del Paese")??? Perchè i tg non parlano più del terremoto in Abruzzo (faceva comodo solo quando si doveva spettacolarizzare la tragedia, andando ad intervistare le famiglie nelle loro auto, con la casa crollata, magari mentre stavano dormendo)? PERCHE' NON SI UTILIZZANO I MILIARDI DI EURO DEL PONTE PER RISANARE ED AGGIUSTARE LE INFRASTRUTTURE CHE GIA' CI SONO, SIANO ESSE STRADE, AUTOSTRADE O LINEE FERROVIARIE, CHE SONO IN CONDIZIONI TRAGICHE E PIETOSE? PERCHE' IN QUESTA NAZIONE SI PENSA SEMPRE AL FUTURO E MAI AL PRESENTE, PROCRASTINANDO LE GRANE E RIMANDANDO I PROBLEMI DA DECENNI?

"Non sono un santo". Ah si? Ma và? Ma una volta non era L'Unto del Signore, lui?

Domenico De Maio

domenica 12 luglio 2009

IL G8? LA FIERA DELLE PROMESSE

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(da "Sinistra e Libertà.it")

"Mentre i paesi più industrializzati cercano di curare le profonde ferite inferte da una crisi economico-finanziaria senza precedenti, l’Africa attende un segnale.

La crisi economica di questi mesi, non passerà indolore. Se è giusto non farsi prendere dal panico e mettere in evidenza la capacità di reazione di (alcuni) paesi industrializzati; non si deve però esagerare nella politica dello struzzo e nascondere la testa davanti ai problemi quotidiani.

Ancora una volta, saranno i più deboli a stringere la cinghia. Non che sia una novità, ma almeno che lo si dica. Questa crisi ha radici chiare, nell’avidità di mercati sempre più globali e globalmente ingordi.

La finanza internazionale non ha sede, né volto, sfugge ad ogni personificazione, ma soprattutto non ha più responsabilità (almeno questo crede) nei confronti degli individui e dei popoli. Chi manovra le leve dello sfruttamento globale e dell’economia virtuale è in grado di influenzare non solo l’agenda politica dei singoli stati, ma la stessa geo-politica delle relazioni internazionali.

Le dodici regole per correggere i mali che tutti abbiamo negativamente sperimentato serviranno a promuovere il cambiamento? Noi lo speriamo!

Per l’ambiente, per decenni oggetto di campagne contrapposte tra ottimisti e pessimisti, catastrofisti e possibilisti, è stato concordato un appello che sottolinea l’urgenza ecologica (Quali scadenze? Quali risorse? Quali priorità? Quali alleanze concrete?); La questione della povertà (che si concentra in particolare sulla condizione di miseria dell’Africa sub-sahariana ma riguarda oltre un miliardo di persone), periodicamente si ripropone. A chi interessa davvero, in questo G8, del destino dell’Africa? Neppure ai media, tutti alla ricerca di rassicurazioni sulla fine della crisi economica e sulle nuove regole in grado di garantire l’affidabilità dei mercati. L’Africa è ancora una questione marginale, salvo farne la bandiera delle buone intenzioni.

Sorprende, davvero, la scarsa lungimiranza dei governi. Si parla di rischio ambientale entro il 2020 e si propongono piani d’intervento per il 2050. Si parla di fame e povertà oggi, di mancato rispetto degli impegni sottoscritti e ripetutamente confermati, e si discute di una crescita degli aiuti assolutamente "virtuale", che prevede entro il 2010 (cioè fra 6/12 mesi) il recupero di ciò che non è stato fatto (ma documentabilmente promesso) negli ultimi 5 anni. Peccato che non si dica come, quando, con che risorse. Non c'è fino ad oggi, nei documenti ufficiali, neppure l'impegno - già annunciato pubblicamente - a recuperare risorse significative dalla DETAX, ovvero dalle accise degli stati. Un centesimo qua, un centesimo là, fino a costituire il grande salvadanaio. Neppure quello. La proposta, che era già diventata il contributo italiano alla soluzione dei problemi del sottosviluppo, adesso si declina più o meno cosi: "Favoriremo (noi governi del G8) un coinvolgimento globale del settore privato e della nostra società civile per rafforzare le capacità produttive commerciali nei paesi in via di sviluppo". In altre parti, si cita (ma sono sempre poche righe) l’approccio dei "sistemi paese" ("whole of country" approach), dicendo, più o meno letteralmente, che "si valuteranno la fattibilità e la rilevanza di questo nuovo strumento di intervento, destinato a raccogliere le risorse di tutti gli attori, del settore pubblico, privato, della società civile, per massimizzare gli effetti e l’impatto degli aiuti". Come? Quando? Con che obiettivi di mobilitazione delle risorse? Con quali priorità? Ma soprattutto: Riducendo o aumentando l’impegno dei governi? Coordinando e definendo ruoli e regole o lasciando alla concorrenza del libero mercato l’autoregolamentazione delle responsabilità e della partecipazione? Perché questo è il problema.

Si dovrà garantire, nell’ipotesi di un ampio coinvolgimento dei sistemi produttivi, un equilibrio fra il desiderato raggiungimento di uno sviluppo equo e sostenibile dei beneficiari e la tensione al massimo profitto delle imprese.

Fare economia, creare mercati, non significa moltiplicare all’infinito i margini del profitto; significa semmai far crescere società più articolate e complesse, in grado di misurarsi responsabilmente con nuovi consumi e l’impatto di ricchezze per lungo tempo inaccessibili.

Chi si offre di governare, realisticamente, questi processi? La risposta, su cui ci permettiamo di dubitare, cita così: "Chiediamo all’OCDE di ragionare-elaborare ulteriormente questi innovativi concetti, e di renderne conto nel corso dei prossimi appuntamenti previsti per il 2010″. Quando, molto probabilmente, il G8 sarà definitivamente dichiarato superato."

mercoledì 8 luglio 2009

LA PROTESTA DEI TERREMOTATI




In occasione del G8 scatta a L'Aquila la protesta dei terremotati. Una grande scritta "Yes, we camp!" (Sì, noi siamo accampati!) è apparsa sul Colle di Roio. La scritta - realizzata con dei pannelli bianche - è facilmente leggibile sia per gli addetti della stampa al G8 presenti all'area navetta per la cittadella di Coppito che per i cittadini che percorrono e percorreranno l'autostrada.

La manifestazione dei comitati civici si è svolta in un clima di grande serenità. I movimenti cittadini lamentano il fatto di vivere ancora nelle tendopoli. Il messaggio è rivolto ai grandi della terra che da questa mattina stanno raggiungendo la cittadella della Guardia di finanza. «La nostra azione - spiegano dal comitato 3.32 - vuole far capire soprattutto alla stampa estera che all'Aquila la situazione è veramente drammatica, al di là delle dichiarazioni di Bertolaso e del premier Silvio Berlusconi».

domenica 5 luglio 2009

NO DAL MOLIN. Telegiornali nazionali, VERGOGNA.

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Sono stati Grandi i vicentini ieri, migliaia di manifestanti determinati e incazzati che non si sono fatti umiliare nè sottomettere dall'inganno della questura veneta, che nei giorni passati aveva dichiarato che il corteo sarebbe stato libero di percorrere le strade di Vicenza, invece la città è stata occupata militarmente, con migliaia di agenti in assetto antisommossa, con i manganelli in pugno e le maschere antigas al volto, schierati fin dalla mattina nell’area limitrofa al Dal Molin. L'ennesima dimostrazione dell'arroganza e della prepotenza autoritaria del Governo Berlusconi, che vuole imporre con la forza (e con l'esercito) le proprie scelte e le decisioni "scottanti", assolutamente incurante del parere contrario della maggioranza dei vicentini. Queste sono situazioni che devono far riflettere anche il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, perchè se questa è la sua "nuova" idea di democrazia, cioè far imporre la base americana con la forza, con l'appoggio del Governo italiano, da sempre fedele (per non dire altro...) agli USA, siamo proprio fuori strada, quale tanto atteso "cambiamento" ci sarebbe poi? Anche dal Sud si grida, e io grido NO DAL MOLIN... E' una vergogna, i telegiornali nazionali dovrebbero solo vergognarsi, sono talmente servili verso il potere che ormai hanno perso ogni pudore, dire che fanno schifo è dire poco... anche il TG3, il cosiddetto tg "di sinistra", solo a parole... Ieri è stato scandaloso il modo in cui i telegiornali hanno trattato la questione della manifestazione a Vicenza contro il Dal Molin, un ribaltamento della realtà che è secondo, forse, solo alle manipolazioni sul G8 di Genova nel 2001... Secondo i pseudo-tg nazionali, la manifestazione di ieri sarebbe stata "un tentativo da parte dei DISOBBEDIENTI in vista del G8 dell'Aquila e una prova per le forze dell'ordine in tema di sicurezza pubblica"... Ecco, il fatto che si protestasse contro l'allargamento della base militare americana, per questa gente, non è neanche contemplato, è solo un esercizio per le forze del DISORDINE in vista del G8 dell'Aquila (altra scelta populista e propagandistica di Silvio Escort "chiagni e fotti"). Ci rendiamo conto di cosa è, da anni, l'informazione (ma forse sarebbe meglio dire disinformazione) in questo Paese? Sta accadendo tutto come ai tempi del G8 nel 2001, stanno cercando la scusa, l'espediente per dare la colpa ai manifestanti e beatificare le forze dell'ordine. Ovviamente, tutti coloro che non sono d'accordo con le scelte del Governo, sono etichettati come "disobbedienti", "estremisti" o meglio ancora "comunistacci", e logicamente è sempre colpa loro, se ci sono scontri con la celere e tafferugli... Anche in questo caso, il fatto che quella italiana sia una polizia repressiva di stampo FASCISTA e che quasi sempre sono i poliziotti a provocare i manifestanti e ad istigarli, tutto ciò non è contemplato nei tg, l'Arma tricolore viene puntualmente santificata e la colpa è sempre del "disobbediente", anche se è un normale cittadino di Vicenza, che ha il diritto di protestare contro un possibile scempio politico-ambientale, ma ieri si è visto negare questo diritto per lungo tempo, ricevendo botte e manganellate dai cosiddetti "servitori dello Stato"... Credo che sia più opportuno definirli SERVI, dello Stato. Sono disgustato. ORA E SEMPRE RESISTENZA E NO DAL MOLIN.


Domenico De Maio.